Storytelling (3)
Nel primo mese (novembre) avevamo davvero fatto molte cose per promuovere il libro.
La prima a cui avevamo pensato era stata la creazione del sito web: psichiatriadaprotagonisti.com che doveva contenere nel dominio esattamente il titolo del libro.
Giocava dalla mia parte l’esperienza già acquisita. Anni addietro avevo infatti gestito una community online che, pur appartenente ad un diverso settore, mi aveva reso ben chiaro tutte le mosse che avremmo dovuto compiere da qui in avanti per farci conoscere all’interno della nostra nicchia di riferimento (il variegato mondo della psichiatria).
Era necessario innanzitutto collegare i lettori del libro al sito internet per poter entrare in relazione con loro e quindi avevamo deciso di inserire nell’ultima pagina del testo un riferimento alla e-mail del “portale” che sarebbe nato di lì a poco. Ecco quello che avevamo pensato di scrivere:
Il carattere principale di questa pubblicazione sono le testimonianze, l’analisi e le proposte di persone che vivono sulla propria pelle il disagio psichico; un punto di partenza per stimolare nel lettore contributi, idee, azioni utili a migliorare l’approccio complessivo della società nei confronti della salute mentale. La sua ampia diffusione potrà garantire un prezioso arricchimento in consapevolezza e partecipazione. Aiutaci a farlo conoscere, grazie.
Per contatti: info@psichiatriadaprotagonisti.com
E se non fossero bastate queste poche righe, avevamo anche stampato degli appositi segnalibri da inserire in ogni copia consegnata da noi.
Dovevamo quindi decidere che taglio dare alla nostra vetrina pubblica in rete. Io la volevo viva, con continui aggiornamenti, non statica, quindi si era pensato di suddividerla:
- in una sezione dedicata esclusivamente al libro in costante work in progress;
- in una sezione informativa suddivisa in categorie con articoli che avrebbero ripreso ed approfondito ulteriormente i tanti temi presenti nel testo;
- in una sezione riservata ai racconti legati alla salute mentale (esperienze personali, storie di rinascita, percorsi di recovery…) che chiunque avrebbe potuto inviarci (un esempio che illustra bene lo stato d’animo che accompagna i familiari è quello scritto da Stefano: Una giornata qualsiasi).
Cercando “Psichiatria da protagonisti“ su Google, il nostro sito, grazie ad un’attenta opera di ottimizzazione per i motori di ricerca, si era ormai piazzato stabilmente al secondo posto nell’elenco dei risultati, subito sotto quello della Casa Editrice Erickson. In alto i contenuti sponsorizzati delle varie librerie online…
Collegati al sito avevamo poi aperto 4 profili social: facebook, instagram, twitter e youtube (seguici anche tu!!!) sui quali veicolare la nostra attività e tutti gli aggiornamenti.
Per rendere immediatamente fruibile il significato del libro avevamo anche immesso in rete e sulle chat di comunicazione (Whatsapp e Telegram) un breve video trailer con alcune citazioni di utenti e familiari partecipanti al lavoro di gruppo accompagnato da una musica davvero coinvolgente scelta da Giovanni: la Suite for Violoncello No. 1 in G Major, BWV 1007 di Johann Sebastian Bach (video). 25 secondi che, senza che ci avessimo pensato prima, sarebbero poi divenuti un’ottima sigla d’apertura/chiusura per le nostre future presentazioni.
Da ultimo, una certosina opera di invio di e-mail ai contatti fornitici dall’Associazione Il Cerchio, ci stava aiutando nel far circolare la notizia dell’uscita del libro al di fuori dei confini regionali.
Non ci stavamo impegnando soltanto nel mondo digitale però. Parallelamente avevamo anche cominciato a tappezzare il locale Centro di salute mentale di flyer in A5, A4, A3 con la copertina del libro per farci sempre più notare presso gli operatori ma soprattutto dagli altri utenti e familiari. Stessa sorte era toccata alla sede dell’Associazione Il Cerchio e ad alcuni CSM limitrofi.
Era anche partita la consegna delle copie omaggio del libro a tutti i partecipanti ai gruppi di lavoro che finalmente avrebbero potuto leggere i loro contributi disseminati qua e là nel testo finale. Molti di loro avevano poi autonomamente cominciato a promuoverlo all’interno della propria rete di conoscenze, in modo da amplificarne la diffusione.
Avevamo anche individuato una serie di contatti nel mondo del giornalismo e dei media cui inviare alcune copie nella speranza che potessero recensire il libro o pubblicare un articolo. Altre copie invece ci venivano richieste direttamente e un passaggio settimanale al locale ufficio postale stava diventando ormai una piacevole routine.
Dal 10 al 12 novembre, all’interno del Convegno nazionale delle Parole Ritrovate a Roma, abbiamo presentato ufficialmente l’uscita di “Psichiatria da protagonisti” con un ottimo riscontro da parte di un pubblico composto da moltissime associazioni di utenti e familiari sparse sul territorio nazionale e da una nutrita partecipazione di operatori e psichiatri impiegati nei Servizi di salute mentale.
Bellissima esperienza per me, 3 giorni davvero ricchi di incontri e nuove conoscenze.
Vedere il cardinale Zuppi (Presidente della CEI) con il nostro libro tra le mani era stato indubbiamente un bel colpo…
Galvanizzati da quel piccolo bagno di folla che mi aveva restituito molta fiducia nel proseguire con l’opera di divulgazione, al rientro a casa abbiamo anche approfittato dell’invito per un passaggio televisivo negli studi di Telepace, allo scopo di presentare il libro nella trasmissione “Curiosando in libreria” (video) che sarebbe poi stata trasmessa anche sul network nazionale di varie emittenti private.
Non so se il fatto che “Psichiatria da protagonisti” fosse stato scritto soltanto da utenti e familiari ci facilitasse l’accoglienza in ambienti ecclesiastici, può essere che venissimo identificati come gli ultimi dalla cui parte stare… Sinceramente non mi interessava più di tanto, qualunque opportunità ci fosse stata presentata, l’avremmo colta al volo.
Verso fine mese un secondo breve video-spot autoprodotto costruito per un pubblico più giovane voleva annunciare il nostro prossimo sbarco pure su TikTok (video).
Nel frattempo al Centro di salute mentale era scoppiato un fenomeno che ci aveva un poco spiazzati…
Il protagonismo era diventato dilagante.